Con il termine domotica si intendono tutti quegli strumenti che si possono utilizzare in ambienti antropizzati per semplificare le attività più comuni con cui si ha a che fare tutti i giorni. La domotica infatti, permette di creare una sorta di comunicazione tra l’uomo e gli oggetti intelligenti della casa consentendo una gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici come quelli di climatizzazione, illuminazione, sicurezza, riscaldamento, ecc.
Comunemente, la gestione e il controllo degli oggetti intelligenti è lasciata ai sistemi proprietari, come accade con Google Home o Alexa, ad esempio. Tuttavia, a dispetto dell’evidente scopo di migliorare il comfort e la gestione dei sistemi di casa, la realizzazione di un impianto domotico ha, il più delle volte, un costo elevato a cui si somma l’impossibilità di poter modificare e personalizzare al massimo l’impianto stesso.
E’ in questo contesto che fa la sua comparsa la tecnologia open hardware: consente di creare un sistema automatizzato con costi minori e con una gestione e una personalizzazione maggiore o comunque similare a quella dei sistemi proprietari. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.
Cos’è la tecnologia open hardware per la domotica
Come si può comprendere dal nome, la tecnologia open hardware è una tecnologia basata sull’open source, ma applicata ai dispositivi hardware. Si tratta di componenti progettati appositamente con specifiche tecniche per la connessione wi-fi e disponibile per tutti a costi davvero irrisori. Ma, oltre ai costi, perché dover ammattire per scegliere un sistema open hardware? Ecco, di seguito, elencati alcuni vantaggi.
I vantaggi della tecnologia open hardware
- Abbattere i costi per la creazione di una casa domotica
- Personalizzazione del proprio impianto
- Possibilità di acquisire conoscenze nel campo della tecnologia anche per i meno esperti
- Nessun legame con i sistemi proprietari
- Nessuno scambio di dati e informazioni con i sistemi proprietari
- Estrema facilità nel passare da una piattaforma all’altra nel caso ce ne fosse bisogno
Difficilmente ci si imbatte in svantaggi quando si parla di open hardware: uno dei più comuni può essere il fatto di reperire dispositivi che siano compatibili con questo tipo di sistemi, ma dato che questa tecnologia è sempre più diffusa, è sempre più difficile che ci siano queste problematiche.
Migliori dispositivi per la domotica
Seguendo le direttive delle piattaforme open hardware, il sito Okspot.net ci ha aiutato ad individuare alcuni dei migliori dispositivi per creare un’efficiente casa domotica, dove tutto sia sotto controllo:
- Impianto climatizzazione e riscaldamento: per tenere sempre sotto controllo la temperatura della propria casa, sia in estate con i condizionatori che in inverno con l’impianto di riscaldamento. Basterà lavorare con i sensori di temperatura che controlleranno in ogni momento se è quella da voi desiderata.
- Impianto allarme e sicurezza: questi tipi di impianti sono un poco più complicati da programmare, visto che il sistema di sicurezza in sé è più complesso perché composto da sensori diversi che vengono allarmati per cause diverse (non solo per un semplice calo di temperature). E’ bene decidere, quindi, quali sono i sensori di cui vorrete dotarvi, tra quelli di movimento, pressione, peso, ecc.
- Kit irrigazione giardino: anche in questo caso, la programmazione e la gestione di un impianto di irrigazione è molto facile visto che basterà programmare l’innaffiamento secondo un calendario prestabilito o anche in base alla temperatura.
- Illuminazione colorata: di facile gestione anche questa parte di domotica open hardware. Basterà, infatti, dei sensori che fanno cambiare colore alle lampadine in base alla temperatura o ad altri eventi che possono essere anche vocali.
Come usare un sistema open source per la domotica
E quindi, come si fa a crearsi la propria rete domotica a partire da pochi e semplici sensori da qualche decina di euro? Semplice, attraverso piattaforme come Arduino e Raspberry PI che permettono anche a chi ha poca esperienza nel settore di crearsi la propria rete domotica.
Arduino e Raspberry Pi, infatti, sono le due piattaforme più utilizzate quando si parla di impianti domotici fai da te. Entrambe riescono perfettamente ad interfacciarsi con sistemi di input e output (ad esempio relais e sensori) per il controllo completo dei sistemi della casa attraverso una comoda connessione wireless.
Raspberry Pi è un computer vero e proprio a scheda singola progettato per ospitare sistemi operativi basati su kernel Linux. Questo sistema, di solito si usa come accentratore di tutto il sistema grazie alla sua possibilità di emettere segnali digitali e comunicare, quindi, con i diversi dispositivi compatibili della casa. Raspberry Pi può comunicare facilmente con Telegram attraverso semplici Bot, utili per inviare allarmi in caso di problematiche o inviare report giornalieri.
Arduino, anch’esso, permette di interagire con una vasta gamma di dispositivi hardware. Si tratta di una scheda capace di gestire input e output che dà la possibilità di combinare tra loro sensori, relais, attuatori, in grado di controllare tutta la rete della casa domotica.