Nba: caduta per i Warriors

Nba: caduta per i Warriors

Le assenze, soprattutto per atleti nel protocollo Covid, non si contano

Assenze che fanno la differenza, come quelle di Golden State e Brooklyn. Sconfitte anche per Utah e Los Angeles Clippers. Quali altri giocatori sono stati fermati dal protocollo Covid? Scommettere online tramite smartphone è molto conveniente, anche per le scommesse di sport come calcio e basket.

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I Warriors e i Raptors

I Warriors si presentano in campo senza 5 pezzi pregiati, tra cui Curry e Green. I Raptors ne approfittano per guadagnare una vittoria non difficile ma di prestigio. I padroni di casa erano senza Siakam e Banton, inseriti nel protocollo Covid, prima della partita, alla quale erano presenti pochi spettatori rispetto al solito per via delle restrinzioni decise dalle autorità locali.

Giocatori decimati per via del protocollo Covid

Stavolta ai Nets il miracolo non è fattibile con mezza squadra nel protocollo Covid. Gli uomini di Nash perdono contro i Magic, che pure erano reduci da 7 sconfitte consecutive. I Nets presentano 3 matricole in quintetto: Duke, Thomas ed Edwards, con gli aquisti dell’ultimo momento, Ennis ed Harrison, di rinforzo dalla panchina. Orlando, anche senza 5 assenze per protocollo Covid, si impongono con Wagner, la matricola, che si inventa regista d’occasione con l’assenza di Anthony. Sfida, quindi, tra squadre decimate per via del protocollo Covid. L’ultima parola ce l’hanno i Celtics, che tornano al 50% di vittorie, 15-15 di record, sulla linea di galleggiamento. C’è da ringraziare Richardson, che segna il massimo stagionale di 27 punti, da rinforzo offensivo, rispetto alla consueta produzione di Tatum e Brown.

Ancora vittoria per Cleveland, sconfitta per i Pistons e i Jazz.

Cleveland ottiene la sesta vittoria consecutiva, in Wisconsis, contro i campioni in carica, trascinata da Garland e Osman. I Jazz, invece, perdono per la seconda volta consecutiva in casa. Dopo la sconfitta con San Antonio, arriva quella coi Wizards, battuti di 25 punti fuori casa soltanto una settimana fa. Nel finale in volata la differenza la fa  una tropla “ignorante” di Caldwell-Pope dopo che Mitchell riesce a perdere la contesa con Neto, molto più basso e molto meno atletico. La guardia ex Lakers, sullo scadere del possesso offensivo, sul +2 trova la tripla che chiude i conti. Utah, con ben 15 palle perse, grande peccato. Le sconfitte definitive dei Pistons diventano addirittura 14. Questo è un primato di franchigia eguagliato, di quelli che sarebbe però meglio evitare. Detroit detiene il peggior record della lega: 4-24. I Rockets, avevano perso 4 delle ultime 5 uscite, ma nel Michigan passeggiano, mandando 7 giocatori in doppia cifra di punti. Poi ci sono Wood e Gordon che “tirano il gruppo” nel matinee della giornata. Cunnigham, la prima scelta dell’ultimo Draft, chiude con 21 punti, ma il successo resta una chimera per i Pistons, che non vincono dal 17 novembre.