La tecnologia dietro le sigarette elettroniche: alla scoperta dei diversi tipi di atomizzatore

La tecnologia dietro le sigarette elettroniche: alla scoperta dei diversi tipi di atomizzatore

La sigaretta elettronica è entrata nell’uso comune negli ultimi anni, talvolta in sostituzione alle sigarette tradizionali e, soprattutto, per arginare gli effetti dannosi di queste ultime, primo fra tutti la combustione e, di conseguenza, l’inalazione di sostanze chimiche cancerogene: secondo un recente studio, il processo di combustione della sigaretta tradizionale produrrebbe circa 4800 sostanze chimiche, di cui 69 cancerogene.

La e-cig è un dispositivo che produce vapore aromatizzato e mima la sensazione della sigaretta tradizionale, senza alcun processo di combustione e senza la produzione di sostanze tossiche e dannose. Un grande vantaggio, dato dai liquidi utilizzati per questo dispositivo, è che possono contenere o meno nicotina, ed è possibile scegliere la concentrazione, eliminando così, in modo graduale, la dipendenza da questa sostanza.

L’ingegnoso meccanismo di funzionamento della sigaretta elettronica non è un’invenzione recente: l’inalazione di vapori risale al XIV secolo, quando un medico indiano mise a punto le prime pipe ad acqua, il cui scopo era l’inalazione di vapori di erbe officinali, mediante la loro combustione.
Tuttavia, si dovettero aspettare gli anni ’60 per la sostituzione di vapore dato da combustione, con vapore derivante dal processo di riscaldamento attuato da una batteria: questa intuizione si deve ad Herbert A. Gilbert, cittadino americano.

Ma la e-cig così come la conosciamo, fu perfezionata solamente dopo il 2002, quando Hon Lik, un medico orientale, si rese conto che uno dei fattori che induce la dipendenza dal fumo, è la piacevole sensazione data dall’atto di aspirare la sigaretta: dal suo progetto si affermò il mercato delle sigarette elettroniche in tutto il mondo, con la diffusione di moltissimi brand di successo come Aspire Spryte.

Le componenti della sigaretta elettronica

Sebbene ci siano delle differenze in base alla casa produttrice, le componenti principali della sigaretta elettronica sono pressoché le stesse:

  • serbatoio: contiene il liquido, può essere di varie dimensioni (da 1 ml di capacità, fino a 10 ml o più);
  • batteria: permette il funzionamento del meccanismo di vaporizzazione. Quelle presenti sul mercato sono agli ioni di litio: questo tipo di batteria permette ottime prestazioni in uno spazio ridotto, per rendere la sigaretta elettronica più maneggevole e leggera;
  • resistenza: la componente che permette la vaporizzazione del liquido, è costituito da un filo resistivo e cotone. È chiamata anche testina o coil;
  • atomizzatore: la componente principale della e-cig.

Gli atomizzatori

L’atomizzatore è la parte più importante della sigaretta elettronica e si interfaccia tra la batteria e la testina. Contiene il serbatoio (alcune tipologie di atomizzatori, invece, non lo contengono, e prendono il nome di dripper) e la resistenza che, scaldandosi, permette al liquido contenuto nel serbatoio di evaporare, premendo il pulsante di erogazione.
Ogni casa produttrice di e-cig mette a disposizione le testine prefatte, in modo che possano essere sostituite una volta esaurite, rendendo la sigaretta elettronica quasi come nuova.

Primariamente vengono distinti gli atomizzatori da guancia MTL (mouth to lung), il tipo più diffuso, e l’utilizzo consiste nell’aspirare in bocca e poi mandare il vapore inalato fino ai polmoni; gli atomizzatori da cloud chasing o flavor chasing sono invece DL, ossia direct lung, che indica il tiro polmonare diretto e non prevede il passaggio di aspirazione: quest’ultimo è particolarmente amato dai giovani, in quanto produce grandi quantità di vapore.

Gli atomizzatori possono essere di diverse tipologie che si basano sull’appagamento dato dall’utilizzo. Principalmente vengono racchiusi in 4 categorie:

  1. Atomizzatore a wicks con tank, che comprende gli atomizzatori con tank rigenerabile e non rigenerabile.
  2. Atomizzatore dripping rigenerabile, che può contenere un solo serbatoio o più di uno.
  3. Atomizzatore rigenerabile bottom feeder.
  4. Atomizzatore a fibra di cotone: la resistenza è immersa nel liquido.

Quali sono le loro caratteristiche?

Gli atomizzatori con tank sono quelli costituiti da un serbatoio trasparente, particolarmente utili per visualizzare la quantità di liquido rimanente. Questa tipologia di atomizzatore si divide a sua volta in due categorie:

  • gli atomizzatori rigenerabili, costituiti da un serbatoio in policarbonato o vetro e una base rigenerabile; questo significa che non sarà necessario acquistare resistenze nuove una volta esaurite, ma queste potranno essere create utilizzando semplicemente un filo resistivo, ma questo richiede una certa esperienza. Questi atomizzatori sono denominati RTA (Rebuildable Tank Atomizer);
  • gli atomizzatori con tank non rigenerabile, al contrario, contengono una resistenza prefatta, che viene montata sul dispositivo dalla casa produttrice e deve essere sostituita periodicamente in base all’utilizzo.

Gli atomizzatori a dripping rigenerabili non hanno il serbatoio. Questa componente è sostituita con un top cap, che presenta dentro di sé il cotone e la resistenza; il liquido dovrà essere versato direttamente nel top cap, e questo tipo di atomizzatore permette la resa aromatica massima. Lo svantaggio principale è che il top cap dovrà essere riempito nuovamente ogni 5 tiri. È possibile rigenerare la base e la resistenza automaticamente. Gli atomizzatori a dripping vengono definiti anche RDA (Rebuildable Dripping Atomizer).

Gli atomizzatori rigenerabili bottom fedeer, possono essere utilizzati sulle box bottom fedeer, ossia un piccolo dispositivo che permette la risalita del liquido grazie ad una pressione manuale: il liquido raggiungerà la resistenza e permetterà la vaporizzazione. Anche questa classe di atomizzatore può essere rigenerata con filo resistivo e cotone.

In generale, occorre sostituire la resistenza dell’atomizzatore nel momento in cui si percepisca un retrogusto di bruciato nell’aroma vaporizzato.
Per coloro che vogliono passare dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica, per poter smettere di fumare o semplicemente diminuire le quantità di nicotina, si consiglia di iniziare con le e-cig MTS, definite gergalmente “tiro da guancia”, in quanto somigliano, nel meccanismo di aspirazione, alle sigarette tradizionali.

Le sigarette elettroniche, dunque, in ogni loro forma, sono decisamente meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, che costituiscono un importante fattore di rischio di malattie cardiovascolari, prima causa di morte nei paesi industrializzati.
È importante conoscere i diversi tipi di atomizzatori, che costituiscono il cuore della e-cig, in modo tale da scegliere quella più adatta ai propri gusti e alle proprie abitudini.