Tutti sanno, per esperienza diretta, che l’auto rappresenta una delle spese più esose per le famiglie italiane, un costo che incide pesantemente sul budget annuale; allo stesso tempo, però, non si può negare che rappresenti uno strumento essenziale per i diversi spostamenti durante la giornata. Si considerino tutte le attività che un’intera famiglia svolge con l’auto: scuola, palestra, corsi extra scolastici, lavoro e quasi tutte le attività che distano almeno 2 km dalla propria abitazione. Le occasioni in cui la macchina viene lasciata nel garage per prendere un mezzo pubblico sono davvero poche, soprattutto in quelle città dove le infrastrutture non sono perfettamente fruibili, come al sud.
Perché l’auto costa così tanto?
Gli aspetti da considerare sono molteplici e ognuno è legato all’altro come in un circolo vizioso, dove l’esistenza di una causa ne scatena altre di seguito.
- Il primo fattore da calcolare è sicuramente il carburante; che sia diesel o benzina, le sue continue oscillazioni dovute alle difficili condizioni socio-politiche mediorientali, lo pongono in cima alla lista delle cause dell’alto costo dell’auto. Per molti italiani, fare il pieno di carburante è diventato quasi un lusso che non possono permettersi, soprattutto quando l’auto è il mezzo di trasporto per raggiungere i luoghi di lavoro.
- La manutenzione periodica dell’auto incide in modo vertiginoso, includendovi non solo il costo degli interventi necessari per garantire sicurezza all’autista e ai passeggeri, ma anche le spese straordinarie come il cambio delle gomme o la riparazione di parti dell’auto usurate. Sono da aggiungere, a questi, i costi dei pedaggi autostradali, i tagliandi da regolare ogni due anni, i parcheggi e gli accessori obbligatori come il seggiolone per il bebè, la consolle per lo smartphone e tutte quelle utility di uso quotidiano.
- L’RC Auto è forse la voce più fastidiosa per una famiglia, quella che rende più alto il costo ed è anche la più variabile di regione in regione, come si vedrà in seguito.
- Da non trascurare, la spesa da sostenere per prendere la patente di guida e per il rinnovo.
La spesa per l’auto in numeri e la situazione in Europa
Un calcolo preciso dell’esborso annuo per auto si aggira intorno ai 3.200€; per considerare la gravità della situazione, basti pensare che nel 2018 gli automobilisti hanno pagato una somma maggiore di tasse per la loro autovettura rispetto a quello che i proprietari hanno versato per la Tasi, spesa che si aggira intorno ai 71,6 miliardi di euro. Una percentuale che è in crescita e non dà segnali di diminuzione, se si pensa che il prelievo fiscale è aumentato dell’8% rispetto al 2014, che sono più di 5 miliardi di euro che pesano sui quasi 40 milioni di proprietari di auto. Una somma esorbitante che grava su ogni singola famiglia, che sembra quasi dover lavorare solo per mantenere la propria auto.
Se si analizzano in modo cavilloso le cifre, ci si accorge che, solo di pedaggi autostradali, c’è un aumento di circa il 3% negli ultimi anni. Il costo del carburante, invece, si aggira intorno ai 1.000€ annui e circa 250€ per i parcheggi, che variano in base al fatto che si viva in centro o in periferia. La manutenzione, ancora, ha un costo medio di 900€, salvo incidenti o spese straordinarie che causino un esborso ulteriore. Infine, c’è l’assicurazione che, pur variando in base a molti fattori, ha un costo medio annuo di 500/600€ circa.
A chiudere il cerchio, vi è poi la necessità di sostituirla dopo un certo periodo di tempo, che varia dai:
- 7 anni per i bi-fuel, cioè i veicoli a benzina-metano o benzina-gpl che necessitano di maggiore manutenzione;
- 9 anni per le auto a gasolio, più resistenti;
- 13 anni per le auto a benzina, con una durata nettamente superiore.
Nei paesi europei, esiste un divario importante tra i diversi stati. Per le auto a benzina, i costi più alti sono quelli norvegesi, con 708€ mensili e, a seguire, l’Italia con 678€, anche se il tenore di vita nel Belpaese non è sicuramente quello del nord Europa, che vive in modo più agiato, per cui il distacco sembra ancora aumentare, a discapito dell’Italia. Segue la Danimarca con 673€ e, infine, la più economica, l’Ungheria, con 364€.
Diverso il discorso per le auto diesel, per le quali gli olandesi spendono di più, lasciando l’ultimo posto agli ungheresi. Segue l’Italia, i Paesi del nord e l’Olanda, che detengono il triste primato di essere le più care contro l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Romania, dove le percentuali sono inferiori, grazie alle imposte di circolazione IVA più basse. Un costo eccessivo, dunque, che gli italiani devono imparare a gestire elaborando strategie per risparmiare.
Come diminuire i costi annui dell’auto di famiglia?
Risparmiare sui costi dell’auto è possibile, e si può cominciare utilizzando alcune piccole strategie.
- Il primo passo da fare è scegliere un’auto eco-friendly, ottenendo ottime riduzioni di spesa, oltre ad avere un’attenzione particolare all’ambiente. Quello dell’auto elettrica non è un fenomeno isolato ma sempre più diffuso: secondo l’ANFIA, l’Associazione Nazionale Industria Automobilistica, infatti, si sono registrate, dal 2015 ad oggi, quasi 200 mila immatricolazioni nei paesi UE ed EFTA, di veicoli a carburante alternativo, le cosiddette AFV. L’auto elettrica, infatti, ha diversi vantaggi come i costi inferiori di assicurazione e di carburante. A grande sorpresa, il podio spetta all’Italia con più di 50 mila immatricolazioni, a cui segue il Regno Unito, la Francia e la Norvegia, una controtendenza tutta da incrementare e valorizzare. Un’ottima soluzione, ancora, è quella di acquistare un’auto a gpl o a metano, un settore in costante crescita già da alcuni anni.
- Scegliere la società assicurativa che consente maggior risparmio, a parità di prestazioni e garanzie. Rispetto agli anni passati, infatti, oggi c’è un aumento continuo di società che fanno preventivi anche in modo rapido dal loro sito di riferimento. Questo può essere un ottimo inizio per valutare agenzie che assicurino l’auto ad un costo più basso, anche se si deve considerare che la percentuale varia in base alla regione e che il primato del costo più elevato lo detiene il sud con le tre regioni della Campania, la Calabria e la Puglia.
- Noleggiare auto a medio e lungo termine è un’altra alternativa da considerare per risparmiare. Un fenomeno in aumento soprattutto tra gli imprenditori che utilizzano la macchina in modo continuo, sottoponendo il veicolo ad usura e alti consumi. Con questo strumento, il noleggiatore riceve un mezzo sempre perfettamente funzionante, pagando un canone mensile, senza avere responsabilità di manutenzione né di RC auto. La soluzione del noleggio lungo termine per privati, invece, spopola sempre più, per la comoda possibilità di cambiare spesso l’auto.
- Il car sharing è uno strumento di condivisione della propria autovettura finalizzato ad una riduzione dei costi non del singolo ma di un intero gruppo. Con questo metodo, 4 o 5 persone che devono recarsi quotidianamente nella stessa località, prendono la propria auto a turno, in modo da avere un risparmio in termini di carburante, parcheggio e usura, poiché le spese vengono suddivise in 4 o 5. Ottimo per risparmiare ma anche per vivere qualche ora di compagnia insieme a persone che entrano a far parte della propria quotidianità. In Italia, il car sharing ha avuto grande successo, soprattutto in città come Milano, Torino, Roma, Firenze e Napoli.
- Anche se residuale, va considerato l’elemento contravvenzioni; il vero risparmiatore, infatti, sa bene che guidare l’auto in modo responsabile rispettando limiti di velocità, divieti e aeree di sosta autorizzate, è positivo non solo per aumentare i livelli di civiltà del nostro paese ma anche perché riduce il rischio di multe, così odiose da pagare.