Il cbd è sempre più diffuso nel mondo, ma il nostro Bel Paese a che punto è? In Italia da qualche anno c’è stato un incremento notevole per quello che riguarda la commercializzazione della canapa sativa light, mentre le istituzioni dibattono senza sosta sulla liberalizzazione delle droghe. Prodotti come l’olio di cbd, le sigarette, i cosmetici, i fiori di canapa sativa light, di produzione nostrana, sono venduti un po’ ovunque in tutta la penisola. Grazie alla legge 242/2016 in Italia è possibile coltivare cannabis “light”, purché il valore di THC rimanga entro lo 0,2%. La produzione nostrana si è diffusa notevolmente anche nel Nord, soprattutto nell’area lombarda, dove già negli anni ‘40 c’era una massiccia produzione a scopo tessile. Ulteriori informazioni puoi trovarle in questo interessante articolo che spiega più approfonditamente i benefici dell’olio al CBD.
Gli effetti sull’organismo del cbd
La maggiore richiesta di cbd in Italia in seguito alla legge del 2016 è da addurre agli effetti positivi che si possono riscontrare. Gli studiosi ancora stanno studiando i vari campi di applicabilità, in cui l’ultima frontiera è quella sul trattamento del dolore e disturbi di vario genere. I ricercatori di Harvard sono giunti alla scoperta che la cannabis riduce insonnia, l’ansia e lo stress, grazie alla stimolazione del recettore GABA e 5 – HTA e viene assunta anche in alcuni casi di forte stress e disturbi dell’umore.
La canapa sativa light viene utilizzata anche dagli sportivi, per i suoi effetti antinfiammatori, molto utili in caso di infortuni perché favoriscono un’azione riparatrice muscolare. Lo studio degli effetti dell’assunzione di cbd ha aperto la frontiera di un altro campo di applicabilità della cannabis: viene associata nelle terapie di recupero per dipendenze da oppioidi e marijuana. Infatti, il cbd riesce a rilassare e alleviare il dolore, senza dare dipendenza, come le altre sostanze.
Il cbd non ha particolari effetti collaterali se è assunto nelle dosi corrette e soprattutto se è di qualità; è una sostanza che respinge l’acqua (idrofobica), pertanto su certi soggetti potrebbe causare secchezza e bisogno di idratazione.
Che cosa si fa con la canapa sativa light?
La risposta più corretta è: tutto. Infatti, ormai sono stati sperimentati innumerevoli usi del cbd. L’Italia negli ultimi anni sta scoprendo anche gli usi alimentari della canapa: farina, pane, bevande, biscotti, stanno trovando nuovo spazio sugli scaffali dei negozi.
Un altro campo che ha riscoperto il cbd è invece la cosmetica: profumi, creme, shampoo, lozioni, che mantengono pelle e capelli più morbidi grazie al suo effetto anti-age.
I semi di canapa vengono utilizzati nelle insalate o nelle zuppe, perché costituiscono un superfood ricco di proteine e non solo.
Grande calamita sono le infiorescenze di cbd, ma si possono trovare in commercio anche e-liquid di cbd da inserire nella sigaretta elettronica per fumarlo.
L’olio di cbd è un altro prodotto che sta riscuotendo un grande successo in questo periodo. Viene venduto con un pratico contagocce e si può distribuire sotto la lingua per avere un effetto più forte. Confezionato a seconda della concentrazione di cbd presente, è acquistabile senza ricetta medica. Ma sono i cristalli di cbd la forma più pura in cui è possibile trovare la canapa sativa light. L’assunzione avviene per via orale o vaporizzata.
Dove acquistarla?
Secondo i dati di Coldiretti (nel 2019) i terreni coltivabili adibiti alla canapa sativa light in Italia sono decuplicati: da 400 del 2013 a 4000 del 2018. Un trend in aumento che ha fatto coniare alla Confederazione degli agricoltori il termine di “New Canapa Economy”. Questa richiesta di terreni va di pari passo con il boom degli store in cui è possibile acquistare la canapa light, sull’e-commerce di Justbob, per esempio, si può scegliere quella coltivata in Italia per meglio tracciarne l’affidabilità e la qualità.